ONDE E MAREE
IL MOTO ONDOSO
Il moto ondoso è dovuto all’azione dei venti sulla superficie del mare. Tanto più lungo sarà il tratto sul quale soffia il vento ( Fetch ), tanto più grandi, veloci e potenti saranno le onde. Quindi è chiaro il motivo per cui negli oceani il movimento ondoso è più ponente e le onde mediamente più alte.
Se gettiamo un sasso in una pozza, noteremo che le onde si propagheranno in tutte le direzioni fino ad esaurirsi sul primo ostacolo che incontreranno ( in questo caso sulla riva ). E’ importante ricordare che se faremo galleggiare un qualcosa sull’acqua, vedremo che l’eventuale oggetto preso in esame non si sposterà in orizzontale, ma soltanto in verticale.
Ma per quale motivo esse cominciano a frangere?
In un’onda è possibile distinguere vari elementi: la cresta e il cavo, ossia la parte più rilevata e la parte più depressa, rispettivamente, in rapporto alla superficie orizzontale; l’altezza, ciò la distanza secondo la verticale tra la cresta e il cavo; la lunghezza, ossia la distanza orizzontale tra due creste o due cavi successivi. Molto importanti sono pure la velocità di propagazione (lo spazio percorso nell’unità di tempo dalla cresta), il periodo (intervallo di tempo compreso fra due passaggi consecutivi di una cresta nello stesso punto) ed infine la direzione ( orizzonte da cui l’onda sembra provenire).
In mare aperto, dove non si risente l’influenza dei fondali, le particelle d’acqua sollecitate dalla forza del vento descrivono orbite circolari le quali si esauriscono a mano a mano che si procede verso il basso; alla fine di ogni loro movimento esse si ritrovano nella medesima posizione di partenza, ossia non c’è trasporto d’acqua.
In prossimità delle coste, quando lo spessore della massa d’acqua diventa inferiore alla metà della lunghezza d’onda, le orbite circolari di superficie si deformano progressivamente con la profondità, diventano ellittiche e sempre più schiacciate, fino a che vicino al fondo le particelle si muovono parallelamente ad esso con moto rettilineo alternato. In altre parole la massa d’acqua tende a sollevarsi e a ruotare fino a ricadere su se stessa.
Se è vero che le onde rispondono tutte alle stesse leggi della fisica, come mai assumono tante forme diverse?
La diversità dei fondali è infatti la causa del manifestarsi di diverse tipologie di onde, che sono comunque classificabili in due grandi caratteristiche, quelle ripide oceaniche e i frangenti di spiaggia. A rendere così diverse tra loro queste due onde non è la considerevole differenza di lunghezza d’onda, bensì le barriere coralline chiamate anche Reef; è proprio l’urto improvviso contro questa barriera ad innalzare l’acqua in maniera così ripida, e a rendere le onde oceaniche così potenti.
L’onda comincia a frangere quando il fondale diventa pari all’altezza dell’onda stessa: più sarà brusco lo sbalzo di profondità, più i frangenti saranno ripidi e potenti.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Fornisci il tuo contributo!