CONOSCERE I VENTI
Conoscere i venti è un aspetto FONDAMENTALE per chi vuole praticare il kitesurf!! Conoscere infatti il nome, la direzione e le caratteristiche di ogni tipo di veno ci permetterà di avere sempre la situazione sotto controllo (rapporto tra Divertimento/Sicurezza) e di cercare quindi le condizioni ideali (rapporto tra Mare/VENTO) per una buona uscita in kitesurf. Impariamo a conoscere dunque i venti per capire quando e dove è il caso di sfoderare la nostra tavola da kitesurfing!!
Le differenze di pressione atmosferica che si registrano tra zone diverse della superficie terrestre sono responsabili della formazione dei venti.
I venti sono masse d’aria che si spostano orizzontalmente sulla superficie terrestre, da zone di pressione maggiore verso zone di pressione minore.
Quanto più alta è la pressione tanto più pesante è l’aria: in un’area di alta pressione (anticiclonica) le masse d’aria che si trovano al centro, più dense e più pesanti, tendono a dirigersi verso la periferia; mentre in un’area di bassa pressione (ciclonica), l’aria al centro è più leggera e viene sollevata da quella più pesante delle aree vicine. Poiché le zone anticicloniche e cicloniche sono adiacenti, al suolo si verifica uno spostamento di aria dalle aree anticicloniche verso quelle cicloniche.
La forza che origina un vento è chiamata forza di gradiente ed è direttamente proporzionale al gradiente barico, cioè al rapporto tra la differenza di pressione fra due punti della Terra e la loro distanza.
I venti, come qualsiasi altro corpo che si muove liberamente su una superficie ruotante, non si spostano in linea retta, ma subiscono una deviazione, verso destra nell’emisfero boreale e verso sinistra nell’emisfero australe, dovuta alla forza di Coriolis .
Caratteri distintivi di un vento sono:
– la direzione, che è sempre quella di provenienza e viene indicata in gradi sessagesimali partendo dal Nord; sono in uso anche le denominazioni fornite dalla rosa dei venti.
– la velocità, che si esprime in km/h o in nodi (1 nodo = 1,852 km/h); si misura con uno strumento detto anemometro e viene indicata dalla scala di Beaufort, che comprende valori da 0 a 12, con velocità crescenti; la velocità di un vento dipende dal gradiente barico: maggiore è il gradiente barico, maggiore sarà la velocità del vento.
Classificazione dei venti
In base al loro regime, cioè alla presenza o meno di variazioni nella direzione in cui spirano, i venti si classificano in:
Costanti, quando spirano tutto l’anno sempre nella stessa direzione e nello stesso senso (per esempio, gli alisei);
Periodici, se periodicamente invertono il senso in cui spirano; possono essere a periodo stagionale (monsoni) o a periodo diurno (brezze);
Variabili o locali, se soffiano irregolarmente nelle zone temperate tutte le volte che si vengono a formare aree cicloniche o anticicloniche (scirocco, föhn, bora);
Irregolari o ciclonici, se sono caratterizzati da movimento vorticoso che conferisce loro una violenza distruttiva; prendono nomi diversi a seconda delle località: uragani nelle Antille e sulle coste americane dell’Atlantico, tifoni nel Mar Giallo e nelle Filippine, tornado nelle grandi pianure degli USA e dell’Australia
Scala Beaufort
(velocità del vento a un’altezza standard di 10 m su un terreno piatto) |
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GRADO | VELOCITÀ (KM/H) | TIPO DI VENTO | CARATTERI INDICATIVI |
0 | 0-1 | calma | il fumo ascende verticalmente; il mare è uno “specchio” |
1 | 2-5 | bava di vento | il vento devia il fumo; increspature dell’acqua |
2 | 6-11 | brezza leggera | le foglie si muovono, una girandola ordinaria è messa in moto;onde piccole, ma evidenti |
3 | 12-19 | brezza | foglie e rametti costantemente agitati, il vento dispiega le piccole bandiere; piccole onde, creste che cominciano a infrangersi |
4 | 20-28 | brezza vivace | il vento solleva polvere, foglie secche, foglietti di carta, i rami sono agitati; piccole onde che divengono più lunghe |
5 | 29-38 | brezza tesa | gli arbusti con foglie cominciano a oscillare; nelle acque interne si formano piccole onde con creste; onde moderate, allungate |
6 | 39-49 | vento fresco | grandi rami agitati, i fili telegrafici fanno udire un sibilo; si formano marosi con creste di schiuma bianca, generalmente con spruzzi |
7 | 50-61 | vento forte | alberi interi agitati, difficoltà a camminare contro vento; il mare è grosso, la schiuma comincia a essere sfilacciata in scie |
8 | 62-74 | burrasca moderata | rami spezzati, camminare contro vento è impossibile; marosi di altezza media e più allungati, dalle loro creste si distaccano turbini di spruzzi |
9 | 75-88 | burrasca forte | camini e tegole asportati; grosse ondate, spesse scie di schiuma e di spruzzi sollevate dal vento possono ridurre la visibilità |
10 | 89-102 | tempesta | rara in terraferma; alberi sradicati, gravi danni alle abitazioni; enormi ondate con lunghe creste a pennacchio |
11 | 103-117 | fortunale | si verifica raramente; gravissime devastazioni; onde enormi e alte, che talvolta possono nascondere navi di medio tonnellaggio; visibilità ridotta |
12 | oltre 118 | uragano (o ciclone) |
sulla terraferma distruzione di edifici, manufatti ecc.; in mare l’aria piena di schiuma e di spruzzi porta a visibilità assai ridotta |
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