DAVID DE ANGELIS SPIEGA LA PREPARAZIONE ATLETICA AL KITESURF…
David De Angelis è autore di libri sul training fisico, www.daviddeangelis.com. Nel suo blog ci sono decine e decine di utili informazioni sull’allenamento, la nutrizione e il benessere.
Come preparare atleticamente un praticante di Kitesurf.
1) Preparazione aerobica cardiovascolare
Il primo, fondamentale step, come in TUTTI gli sport, è un’accurata preparazione aerobica di base che permetta di
sviluppare il cosiddetto “fiato”, cioè di potenziare la capacità cardiaca e respiratoria. In questo modo il corpo lavorerà a un “livello di giri”, in altre parole con un battito cardiaco inferiore a un soggetto non allenato in questo modo o sedentario.
Il risultato immediato sarà una minore predisposizione all’affaticamento e una capacità di estendere i tempi di allenamento in acqua. Questa fase fondamentale permetterà inoltre di accorciare i tempi di recupero tra le giornate di kitesurf, permettendo di smaltire più velocemente
l’eventuale accumulo di acido lattico.
Prima si recupera e prima e meglio si rivà in acqua… sempre vento permettendo, ovviamente.
2) Preparazione muscolare. Power Flex Training.
Questa seconda fase è importante quanto la prima. Se l’allenamento cardiovascolare (aerobico) non è affiancato da un lavoro muscolare, il risultato sarà un Kiter con la capacità aerobica di un corridore, ma con
la muscolatura di un maratoneta. Cosa negativa se si pensa che il Kiter, seppur agganciato a un trapezio, ha necessità di braccia, dorsali, addominali e gambe, forti. A questo punto non bisogna confondere
lo sviluppo muscolare con il generico training con i pesi della palestra. Anche qui entra il gioco il concetto di specificità dell’allenamento. La preparazione fisica di base deve rispettare le richieste e l’impegno fisico imposto dalla disciplina praticata.
In parole semplici, un maratoneta non deve essere allenato come un nuotatore, così come un ginnasta non deve essere preparato con esercizi di bodybuilding. Nel caso del Kitesurf, la preparazione muscolare richiede lo sviluppo di una muscolatura forte ma elastica e resistente. Questa scelta deriva proprio dal fatto che un muscolo elastico permette di gestire in sicurezza anche situazioni limite di forti strattoni imposti da raffiche di vento, cambi di direzione e salti non riusciti.
Questo discorso vale a maggior ragione per gli atleti avanzati che eseguono manovre sganciati dal trapezio. Il modo migliore di training muscolare per il kiter è il cosiddetto lavoro muscolare Power-Flex, cioè esercizi di forza sviluppati nel maggior arco di movimento possibile. In sintesi, è un lavoro simile a quello che fanno i ginnasti, che nei loro movimenti sottopongono il corpo a carichi notevoli in posizioni di notevole allungamento muscolare. Anche la scelta degli esercizi è critica e fondamentale, a nulla servirebbe allenare i polpacci, muscoli che in questo sport non sono direttamente sollecitati, così come i muscoli pettorali e tricipiti. È al contrario fondamentale l’allenamento della cintura addominale che, come in ogni sport, sostiene l’intera struttura corporea sul quale è scaricato ogni movimento. Tra gli altri muscoli fondamentali nel kitesurf ci sono i muscoli dorsali e i bicipiti. Giova ripetere che sarebbe addirittura controproducente allenare tali muscoli con alti carichi, basse ipetizioni e range articolari limitati.Ciò creerebbe muscoli ipertrofici, corti e facilmente soggetti a infortuni, poiché non abituati a lavorare su range articolari completi. Il principio cardine di lavoro muscolare per il kitesurfing è sempre quello “Power- Flex”, che mira allo sviluppo di un corpo forte, flessibile e resistente.
http://www.powerflextraining.com.
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