BRASILE PARACURU’ – KITEPOINT MISSION
Siamo a fine stagione, anche quest’anno come tutti gli anni decidiamo di organizzare uno Stage di perfezionamento per i ragazzi che hanno frequentato i corsi presso la nostra scuola. Ma sarà anche una vacanza per i soci della nostra ASD da sempre.
Faccio un “sondaggio” in spiaggia. Parlo un po’ con i ragazzi e di seguito si apre un post sul sito www.kitepoint.it . Organizziamo una cena con tutti i soci e amici per valutare poi il numero dei partecipanti, le esigenze di partenza e permanenza di tutti, ma anche per scegliere la meta del nostro viaggio.
Risultato: anche quest’anno siamo 32!!!
Siamo veramente tanti, ciascuno con diverso periodo di ferie, diverso livello in acqua per non parlare delle esigenze personali. Come al solito, a me le cose un po’ complicate piacciono da morire: senza esitare raccolgo la “sfida” e comincio l’organizzazione del STAGE KITEPOINT – MISSION BRASILE. Mettere a punto un viaggio per 32 persone, con queste esigenze, è veramente difficile. Mi metto subito al lavoro con il computer e comincio a navigare sul web alla ricerca del posto e dello spot ideale per tutti. Non ho dubbi sulla scelta: la meta sarà il BRASILE, la città PARACURU, lo spot di Quebramar. Sono convintissimo che così accontenterò proprio tutti. Ma non mi basta. Come al solito voglio “esagerare” e nonostante all’interno del gruppo io abbia molte “giovani leve” voglio comunque inserire un’esperienza che lascerà ai ragazzi esperti e meno esperti, un ricordo unico del Brasile. Non solo per ciò che riguarda il mare ed il vento -quindi il kitesurf- ma anche per ciò che riguarda il paesaggio e l’avventura che solo quei posti possono offrire. E’ così che si organizza anche un mega trip con pick-up a caccia di vento sulle coste del nord del Brasile. Non è escluso che il viaggio si possa fare tutto su percorso off road attraverso le stupende spiagge del litorale Cearense. Si decide di aspettare di essere sul posto per definire le tappe e scegliere il percorso migliore in base alle maree: l’idea è di partire da Paracurù, fare sosta a Ilha do Guajiuru e arrivare a Jericoacoara.
I giorni che ci separano dalla partenza dall’Italia passano velocemente, troppo. Io mi perdo nell’organizzazione e nella logistica di tutto il viaggio. In un batti baleno siamo già al 24 ottobre, il giorno previsto per la partenza. In aeroporto facciamo subito il “panico”: nonostante i partecipanti fossero scaglionati in tre gruppi, il primo era composto da non meno di 20 persone. Mandiamo subito in tilt il check in. Il tempo in aereo, tra l’eccitazione della vacanza ed il gran numero dei partecipanti, trascorre velocissimo e senza accorgercene siamo già in terra Brasiliana!
Al nostro arrivo troviamo i transfert e i pick up che ho prenotato dall’Italia e che ci accompagnano nelle rispettive posade. Siamo tutti stanchissimi per il viaggio, ma decidiamo comunque di mangiarci una bella pizza insieme prima di andare a riposare. La mattina seguente si ritirano i buggy, divertenti auto scoperte, e si va subito a far kite sullo spot di Paracura, a Quebramar. I più esperti senza esitazione si lanciano in acqua mentre io mi organizzo con i ragazzi dello stage per le lezioni. I primi tre giorni passano velocemente: è il tempo che mi sono dato per fare ambientare i meno esperti al vento e alle condizioni del Brasile. E’ anche il tempo che ho ritenuto necessario per far affiatare bene il gruppo che partirà per il TRIP, alla scoperta del Brasile.
Comincia il Trip da questo giorno in poi, per motivi di sicurezza e per non rischiare di perderci tra dune, foreste e fiumi, una guida sarà con noi: in tutto 6 giorni. La mattina presto partiamo con le auto 4×4 per Ilha do Guajiru. Restiamo subito affascinati da paesaggi che si possono incontrare e ammirare soltanto grazie ai potenti fuoristrada che ci consentono di “arrampicarci” su dune di sabbia altissime e di attraversare indenni fitta boscaglia e corsi d’acqua impetuosi. Un viaggio mozzafiato e un’esperienza veramente unica!
Durante il percorso che porta a Ilha, ci “spariamo” lunghissimi downwind e ci fermiamo a fare kite su diversi e famosi spot, che abbiamo solo visto nei video o tra le pagine patinate di note riviste del settore. Le condizioni di vento e di onda sono davvero straordinarie. Arriviamo a Ilha do Guajiru di sera. Sono stanco morto ma anche molto curioso di vedere lo spot, ma è buio e non riesco a capire bene la grandezza del fiume e della laguna. La mattina arriva in un attimo: alle 6.00 siamo tutti in spiaggia ad ammirare lo spot. Decidiamo di gonfiare le 7 metri: il vento è già forte! Cominciamo ad allenarci, e dopo pranzo si fa lezione con i ragazzi dello stage che trovano ad Ilha, le condizioni di acqua flat che tanto sognavano. Tra una cervesa e l’altra si fa lezione tutto il pomeriggio. I progressi sono tanti e velocissimi. Con i ragazzi dello stage decidiamo di restare in acqua fino al tramonto a provare partenze e andature. TROPPO BELLO!!! Restiamo a fare kite nella meravigliosa baia davanti le pousade “Pura Vida” e “Portal do Barra”. Restiamo 3 giorni per goderci il flat-water e il ventone garantito tipico dello spot. I più esperti, invece, capitanati da Stefano Di Tulio si organizzano per lunghi downwind che cominciano da uno spot a circa 8 km sopravvento e terminano davanti alle nostre posade, il tutto risalendo un tratto del fiume che va a formare lo spot di Ilha. Tutte le sere poi si fa a gara a chi mangia più picagna: devo dire che anche in questo Stefano è un il vero Pro’.
Ore 10,00. Partenza da Ilha do Guajiru per Jericoacoara: si susseguono piccoli paesini dove ci fermiamo a fare bancomat e per fare un po’ di turismo. Visitiamo i posti e facciamo un po’ di compere in alcuni mercatini tipici. Nel programma della giornata era previsto uno stupendo downwind da Prea’ a Jeri (per i più esperti), che però nessuno ha la forza di fare: siamo tutti stanchissimi e l’unico a portare in acqua i colori della KITEPOINT è ancora lui, l’instancabile Stefano.
Arrivati a Jericoacoara nel tardo pomeriggio, incontriamo Maurizio, la persona di riferimento, con la quale ho organizzato il nostro soggiorno a Jeri. Jericoacoara è fantastica. Un piccolo paese “fuori dal mondo”, costruito interamente sulla sabbia e lontanissimo da altre città. La sera si trasforma in un posto unico per colori e vitalità. Noi lo abbiamo paragonato al paese dei balocchi! Dopo una nottata brava, ci svegliamo in tarda mattinata. Il vento è veramente forte, tra i 30-35 nodi. In acqua scendono soltanto i più esperti e Stefano ci dà ancora dimostrazione della sua grinta e tenacia surfando soprainvelatissimo, con raffiche a 38 nodi ma senza mollare mai di un millimetro. GRANDE STEFANO! Altra “serata brava” e il giorno dopo facciamo una visita al meraviglioso spot di Tatajuba. Durante il tragitto per arrivare a Tatajiuba ci fermiamo a surfare con le tavole le altissime dune di sabbia che caratterizzano il paesaggio di Jericoacoara. STUPENDO! Usciamo quindi nella fantastica laguna di Tatajiuba con un ventone da 35-38 nodi rafficatissimo. Ci massacriamo in mega salti e manovre board off. Impossibile sganciarsi e tentare manovre new school in quelle condizioni di vento.
Nel tardo pomeriggio rientriamo a Paracurù, stanchi e provati dal trip di 6 giorni, ma veramente appagati per ciò che abbiamo visto e per i fantastici posti in cui abbiamo surfato! A grandi passi arriviamo al 7 novembre: il primo gruppo che ha soggiornato 2 settimane deve rientrare e io li accompagno in aeroporto dove recupero il secondo gruppo che resterà con me soltanto una settimana.
I nuovi arrivati sono gasatissimi e hanno una gran voglia di fare progressi con lo stage che si apprestano a fare. Accompagno i ragazzi nelle loro posade e cerco di conoscere meglio le persone che mi hanno contattato e prenotato on-line: alcuni non li conosco di persona ma facciamo presto amicizia e ci diamo appuntamento per l’indomani.
E’ l’8 novembre e comincia con il nuovo gruppo un’altra settimana di intenso kitesurfing, cene e serate al Capì Bar esageratissime. Si fa kite 10 ore al giorno e ci si ferma soltanto per mangiare le deliziose aragoste del ristorante sullo spot di Quebrmar. Lo stage dà, come previsto, i suoi frutti e i ragazzi che dovevano finire di perfezionare le partenze adesso planano a stecca, mentre i ragazzi venuti per migliorare le andature e provare i primi salti, adesso, hanno una perfetta posizione di andatura, eseguono a regola d’arte i salti base e alcuni hanno già imparato il back roll.
Voto al viaggio: 10 lode per tutti!
PROGRAMMA DELLO STAGE: ho diviso i ragazzi per livello e programmato le lezioni di conseguenza. I principianti la mattina perché il vento di solito è meno forte; gli avanzati il pomeriggio quando di solito il vento rinforza. I due gruppi hanno fatto lezione a giorni alterni: lun-merc-ven hanno fatto lezione con l’istruttore e seguito il programma del corso a cui sono stati assegnati mentre il martedì-giovedi-sabato hanno provato a esercitarsi ricevendo comunque assistenza in acqua.
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