con la partecipazione ed il coaching dei suoi atleti di punta, i
Vicari Brothers
Andrea e Cristiano, atleti ormai affermati nel panorama del kitesurfitaliano, con esperienza internazionale e certezza del kitesurf newschool-wakestyle.
Una occasione unica per conoscere i segreti dei tricks hooked ed un-hooked, dimostrati ed analizzati da due ragazzi disponibili e di talento.
I loro suggerimenti vi daranno sicuramente una marcia in più e vi permetteranno di progredire rapidamente.
L’evento avrà la sua base logistica per registrazione e skipper meeting presso la Kitepoint ASD – Lido dei pini.
Monitoreremo comunque le condizioni meteo per dare il semaforo verde all’evento, tenendo in considerazione anche altri spots del litorale laziale.
La cronaca a volte sembra volerci svegliare da un sogno con un diretto diritto sotto il mento per riportarci ad una realtà passata in cui l’incidente grave praticando il kitesurf non era evento raro.
La nostra passione per uno sportdichiarato estremo potrebbe portarci a pensare che a noi non capiterà forse mai,che è stato un caso fortuito e chel’oceano racconta spesso tragedie forse in parte evitabili o forse no mache comunque sentiamo molto lontano da noi.
Quando succede un incidente ad uno sportivo amatoriale o pro che sia è sempre toccante e tutta la comunità degli sportivi ne risente emotivamente; siamo uominie le emozioni fanno parte del nostro essere ma siamo anche sportivi e quindi votati per definizione al superamento dei nostri limiti.
Quello che uno sportivo può e deve fare, quello che noi tutti possiamo fare è cercare di superarliconoscendo il più possibile tutti i singoli passi previsti da procedure ormai standard di sicurezza del kitesurf.
La conoscenza di ciò può aiutare a rompere anche solo un anello della catena di eventi che possono portare ad un epilogo negativo.
Dunque è compito dei tecnici della federazione, istruttori di qualsiasi associazione o ente sportivo informare i propri allievi/soci ma è di fatto anche coscienza ed obbligo di ogni singolo sportivo di ogni livello cercare di ottenere il maggior numero di informazioni sull’argomento sicurezza, valutando sempre la fonte.
Tutto parte proprio da voi! in fondo siete voi che scegliete di fare kite, voi siete i migliori arbitri e giudici di voi stessi.
Direi che iniziare dalla valutazione della propria condizione fisica sia assolutamente prioritario, personale certamente ma fondamentale.
Solo voi conoscete il vostro stato di salute.Sento dire spesso: più il gioco si fa duro e più i duri cominciano a giocare.Sappiate che non c’è un detto piò fuorviante di questo per quanto riguarda gli sport estremi. Non si tratta di orgoglio o dover dimostrare quanto si vale. Gli atleti professionisti degli sport estremi sono sotto attento controllo medico ed hanno a disposizione unaequipe votata al raggiungimento della loro massima performance; nessuna improvvisazione o atto impulsivo.
Dunque riflettiamo; la conoscenza del proprio stato di salute è fondamentale in quanto se non lo si conoscesse a fondo anche una situazioneipoteticamente tranquilla potrebbe risultare a rischio.
Voi direte: “ma noi siamo soci della Kitepoint! “
Ottima risposta e direi un buon punto di partenza; questo significa che abbiamo un certificato medico ( agonistico o non agonistico) obbligo di legge, che attesta le nostre condizioni generali di buona salute, abbiamo fatto almeno un elettrocardiogramma,magari siamo anche donatori di sangue e ci manteniamo in forma.
Per quanto riguarda il lato tecnico, ormai gli standard di sicurezza dell’attrezzatura di cui ha bisogno un kiter per navigare sono davvero molto alti.
Esistono più livelli di sicurezza per quanto riguarda l’attrezzatura in senso stretto: depower, quick release, sgancio leash di sicurezza e coltellino..
Questi sono sistemi da conoscere ed esserneassolutamente padroni ma non bisogna dimenticare che la sicurezza inizia a casa vostra e magari proprio nei giorni in cui non fate kite!
Lo so, lo so; siete impegnati, avete famiglia, gli obblighi lavorativi vi assorbono completamente ma onestamente, quanto vi farebbe arrabbiare questo scenario: dopo tanti giorni di “piatta”, finalmente si presentaall’orizzonte una bella “ maestralata” di 20 nodi , arrivate in spiaggia e scoprite che c’è qualcosa che non va nella vostra attrezzatura?
Quindi il consiglio è quello di controllare lo stato della vostra attrezzatura quando non siete impegnati in mare.
Si tratta di controllare:
1- Stato delle linee: usura, controllo di assenza di nodini, che potrebbero rappresentare i prossimi punti di stress e sicura rottura.
2- Stato della cima del depower
3- Stato della barra
4- Funzionamento del Quick Release
5- Stato delle briglie del Kite
6- Stato e pulizia delle carrucole (se presenti)
7- Stato del Kite in generale ( tessuto, stato dei bladders)
8- Stato della muta ( soprattutto quella invernale: il freddo toglie rapidamente energie e lucidità)
Ok, ci siamo , l’attrezzatura è pronta dunque siete pronti per una nuova session.
Qual sono i prossimi passi per godercela in pieno? La valutazione dello spot e delle condizioni meteo marine .
Valutare correnti, eventuali fronti all’orizzonte, stato del mare sono le valutazioni che un velista/ kiter deve constantemente fare e mai dare per scontato, neanche nel proprio home-spot, in quanto possono cambiare a volte anche rapidamente soprattutto quando si parla di perturbazioni in evoluzione.
Chiediamo agli esperti del posto, aspettiamo che altri di un livello superiore a noi vadano in acqua per avere dei riscontri; onestamente se un kiter più bravo di me mi dicesse di non uscire io gli darei retta. Forse perderò una uscita di sicuro molto sofferta e non divertente ma di sicuro ne avrò guadagnate molte e molte altre; si migliora per gradi.
Quindi riassumendo:
1- Stiamo bene fisicamente e ben allenati
2- Attrezzatura in ordine
3- Condizioni per una session adatta al nostro livello
Direi che con questa base di partenza allontaniamo di molto la possibilità che possa accadere qualcosa che vada al di la delle nostre capacità di risposta ad un evento improvviso.
Però non dimentichiamoci che non siamo in palestra o in uno spazio chiuso: l’episodio che può innescare una serie di eventi può sempre accadere; sta a noi sapere come disinnescare la possibile miccia.
Realisticamente la maggior parte dei Kiters amatoriali esce in condizioni meteo marine relativamente standard dove il rischio maggiore è rappresentato dal calo di vento improvviso e /o rotture varie.
Scenario Calo di vento.
Ci ritroviamo in quella condizione che molti kiters temono: kite in acqua senza la minima possibilità di farlo ripartire.
Orgoglio personale distrutto, autostima a pezzi, sappiamo già che tornando a riva dovremmo offrire da bere a qualcuno, ma “no panic” e usciamone con le nostre forze.
Applichiamo la procedura standard di Self Rescue, pochi passi da effettuare in sequenza, senza allarmismi.
1- Rilascio completo del quick release lasciando arrivare la linea di sicurezza fino alla stopper ball.
2.- Recupero della linea di sicurezza ( meglio di lato per evitare intrecci e mai e dico MAI arrotolandola intorno a mani o dita) fino a giungere alla barra.
3- Avvolgere la linea di sicurezza intorno alla barra per essere sicuro di neutralizzare il tiro del kite e mantenerlo così in stand-by.
4- Iniziare ariavvolgeretutte le linee intorno alla barra, come si fa quando disarmate il kite a terra, fino a giungere in prossimita del kite.Dovrete applicare un po di leva per riavvolgerle tutte.
5- Giunti al kite possiamo scegliere due opzioni: nuotare con il kite o usarlo come vela, dipendendo dalla direzione del vento che non è scontato possa aver cambiato direzione.
6- Esiste ancora una leggerissima brezza side, side on che ci permetterebbe di tornare a riva facendo meno fatica usando il kite come vela in acqua
Ottimo! Dunque la procedura è prendere uno dei due TIP e portarlo a noi che nel frattempo ci saremo adagiati al centro della leading edge. Con il kite completamente gonfio potrebbe essere difficile portare uno di questi TIP a noi; molti suggeriscono di sgonfiare un po il kite. Attenzione che i kites moderni sono tutti one pump, quindi se non lo aveste fatto prima chiudete tutti i bladders prima di sgonfiare leggermente la leading edge per facilitarvi il movimento e non rischiare uno sgonfiaggio eccessivo e repentino.
Si potrebbe obiettare: ma perché tutta questa fatica? Sgonfiamo tutto,pieghiamo e nuotiamo.
Obiezione a cui si risponde sottolineando l’importanza di essere visibili in acqua e di risparmiare fatica; facciamo lavorare il kite per noi.
La procedure finali di “pack down” del kite, cioè sgonfiaggio e ripiegatura in mare, è valida se fosse presente un mezzo di appoggio pronto a raccogliervi: è una procedura non di sicurezza in senso stretto ma atta a facilitare il recupero a bordo.
In tutta questa procedura sembra ci siamo dimenticati di parlare della nostra cara e amata tavola, compagna di avventure; ebbene no.Siamo in situazione di “emergenza” e dobbiamo fare una scelta e si opta sempre per il kite; gallegiabilità e visibilità. Certo se davvero le condizioni meteo fossero davvero tranquille con acqua piatta e la tavola fosse ancora vicino a noi, possiamo pensare di agganciarla al nostro leash ma sappiate che questo comporta sempre un margine di rischio. Pensiamoci dopo alla tavola, una volta a terra ed in sicurezza.
Attenzione!In acqua le energie possono rapidamente consumarsi se unite a panico.L’utilizzo di un giubbotto di aiuto al galleggiamento e prevenzione impatti è consigliato; in certe situazioni il cui sviluppo prevede del tempo in acqua per uscirne per riportarsi in completa sicurezza, può fare la differenza nella gestione delle vostre forze.
Vorrei sottolineare uno scenario dove l’azionamento del quick release e sgancio leash di sicurezza sono d’obbligo; mare con onda formata importante, kite ormai nell’impossibilità di essere rilanciato ma con ancora trazione o rischio di essere trainato dall’onda . Non c’è self rescue che tenga, li si rischia l’annegamento; abbandonare l’attrezzatura e pensare a portare a casa la pelle ragazzi!!
In questo scenario potrebbe essere anche di vitale importanza l’uso del coltellino inserito ormai nella maggior parte dei trapezi moderni o comunque se non lo avete pensate a dotarvene subito. Le onde potrebbero spingervi tra le linee del kite e rischiare di rimanerne avvolti; in tal caso estrarre il coltellino e tagliare con vigore le linee senza pensarci due volte.
Per quanto riguarda le rotture improvvise che hanno comunque una probabilità di avvenire anche se avete fatto un check completo pre-session posso elencarne alcune tra le più comuni.
Rottura di una back line: sganciare il quick release, il kite potrebbe iniziare una sequenza di Loop fuori controllo
Rottura depower; il kite vi da un deciso strattone e nella maggior parte dei casi ne perdete il controllo; self rescue.
Rottura chicken-loop: self rescue per i meno esperti, possibile navigazione unhooked per i più esperti magari tirando il depower con una mano.
Sgonfiaggio in aria di un bladder; avete chiuso tutto il sistema di one pump? bravi senza un bladder si puo ancora navigare altrimenti siete destinati ad una bella nuotata. Alla peggio sganciate il QR, self rescue, pack down e magari usare la tavola ( soprattutto se surfino, freerace/race con un bel volume) come riserva di galleggiamento su cui mettere tutta l’attrezzatura sempre e solo dipendendo dalla condizione meteo marine.
Tutte queste sono le sicurezza che dipendono solo da voi ma in mare spesso siamo tanti e la navigazione in gruppo implica il doversi confrontare con i comportamenti e spazi altrui; è per questo che sono in vigore delle regole di navigazione che non rappresentano una opzione ma bensì un obbligo da rispettare senza eccezioni.
Le regole base di precedenza sono codificate in maniera univoca, sono poche e chiare; non date retta a chi cerca sempre una interpretazione personale fingendo chissà quale preparazione tecnica. Non stiamo gareggiando in un match race, ne in una regata di flotta, non ci sono giudici di regata a cui chiedere una penalizzazione .
La conoscenza delle regole di precedenza deve far parte del bagaglio culturale di base di ogni velista che si rispetti ma purtroppo dobbiamo considerare l’eventualità di incontrare qualcuno che le regole le ignori completamente (capita spesso negli spot internazionali) o le interpreti sempre a suo modo e personale consumo ( gli Italiani sono maestri in questo J)
Il mio consiglio è sempre quello di osservare come navigano i kiters prossimi a noi, stimare il loro grado di preparazione, capire che stile di kitesurf praticano; a volte basta davvero poco per questo tipo di valutazioni. Sono attimi ben spesi che fanno parte delle valutazioni che un kiter deve fare per aver piena coscienza dell’ambiente circostante.
Potrei aggiungere altre cose, infiniti esempi, ma direi che gli spunti per effettuare anche ricerche personali più approfondite ci sono tutti. Noi dalla nostra vi offriamo tutto il supporto per spiegare, chiarire e scambiare esperienze e nozioni tecniche.
Ci sono argomenti da sapere, tecniche di base da apprendere, attenzioni da avere ma non esiste una ricetta valida per ogni occasione.
Pratichiamo il nostro sport in un ambiente mutevole, condividendolo con sportivi che a loro volta rappresentano variabili non controllabili.
Fate vostre tutte queste procedure e poi avanzate nell’intensità/difficoltà delle vostre uscite per gradi e nel dubbio chiedete a gente esperta, non che dice di esserlo, mi raccomando; se si presentasse una situazione improvvisa da gestire sarebbe così più alla vostra portata.
Poi pensiamo a divertirci e ricordate che tutto parte da casa.
Molte volte è la stessa attitudine mostrata a terra il vero precursore di alcuni possibili problemi/incidenti in mare.
Kitesurf: non c’è rosa senza spine, maneggiare con cura!
….to be continued
Stay tuned, kitepoint.it on air!
A cura dello Staff e Tecnici Federali FIV – Kitepoint asd.
https://www.kitepoint.it/wp-content/uploads/2016/05/sicurezza_principale.png800800Carlo KPhttps://www.kitepoint.it/wp-content/uploads/2018/08/logo_asd_kitepoint_header-300x51.pngCarlo KP2016-05-10 11:51:562016-05-10 16:33:41La sicurezza: le basi per una session di solo divertimento!
Siamo pronti per il primo KiteCamp Kitepoint della stagione 2016, destinazione: Salento!
250km di costa, spiagge bianche, vento,cultura, tradizioni, insomma un posto che un appassionato di kitesurf deve assolutamente visitare!
La crew di Kitepoint asd organizza in collaborazione con la scuola “Locals Salento Kitesurf” una Adventure Kite Trip a misura di kiter alla scoperta degli spots più famosi del Salento e di tutto quello che questa regione puo offrirci al fine di regalarci giorni di vento e kitesurf ma anche svago per quando non saremo impegnati in mare, il tutto per garantire ore di pura beach life.
INFO KITE TRIP
Carlo 339-5365186
info@kitepoint.it
KITETRIP KITEPOINT: 200
Include:
Pernottamento in Hotel con trattamento B&B
In collaborazione con la scuola “Locals Salento Kitesurf”, una guida locale ci aiuterà nei vari spostamenti tra i diversi spots, indicandoci sempre quale sia lo spot migliore per le condizioni meteo marine del giorno.
Supervisione ed assistenza dello staff KP che vi seguirà durante tutto il tempo che sarete in spiaggia o in acqua per i vostri allenamenti
Lezione sul Self Rescue
Avvicinamento allo stile strapless con surfino o avvicinamento manovre freestyle con bidirezionale
T-shirt del Kite Trip, adesivi KP
KITECAMP LEZIONI-CORSI
Durante la settimana gli istruttori della Kitepoint asd saranno sempre disponibili ad effettuare delle lezioni ai partecipanti alla Adventure Kite trip indipendentemente dal loro livello tecnico od obiettivi da raggiungere.
Per questo contattare l’Istruttore Federale Carlo Pompili per pianificare, orari e contenuto delle lezioni.
GLI SPOTS:
Il Salento riserva una perla dopo l’altra, tra spiagge bianche ed assolate e paradisi naturali ed incontaminati.
Come scegliere quali spiagge del Salento visitare?
Semplicemente in base alla direzione del vento.
Durante il periodo estivo, da Maggio a Settembre, il vento prevalente è il NO, che nella zona tra Torre S. Giovanni e Torre Mozza, diventa un vento termico con direzione O-NO e intensità 15-20 nodi che soffia generalmente dalle 10:00 alle 15:00.
Frassanito (Adriatico): lavora bene con il N o NE, ottima onda anche con il SE
Gallipoli (Ionio): lo Spot lavora bene con vento da NO a SO, durante le mareggiate invernali si formano onde fino ad un paio di metri.
Alla fine della Baia, il ”Pizzo” è l’unico spot della costa Ionica dove si può surfare con vento da N. Questa direzione è on-shore non consigliato per i beginner.
Porto Cesareo (Ionio): è lo spot più famoso del Salento e lavora bene con vento da S a ONO.
San Foca (Adriatico): Lo spot migliore quando soffia la Tramontana.
Torre Mozza (Ionio): vento termico 15/20 nodi ONO, poca gente, acqua piatta e poco profonda: ideale per i corsi e gli amanti del freestyle!
Torre San Giovanni (Ionio): lo spot è protetto da una serie di isole in linea tra di loro distanti 500 mt dalla riva. Acqua piatta nella zona interna protetta dalle isole e onda formata 2-3 mt che frange sul reef tra un’isola e l’altra quando soffia forte lo scirocco da SE; La profondità è all’altezza della vita fino a circa 200mt dalla riva.Questi spots lavorano con vento da SE a ONO.
Iniziativa destinata ai soli soci Kitepoint asd; quindi se tu non fossi ancora nostro socio hai un buon motivo per diventarlo ed unirti alla Kitepoint Crew. Stay Tuned!
Il via a questa nuova partnership dove tutti i soci della Asd Kitepoint sono invitati a partecipare verrà ufficialmente dato il 2/05/2015 in concomitanza dell’evento “LATINO MARATHON CUP” che avrà sede presso la Asd Yachting Club Anzio – East Bay SV
La KITEPOINT asd in coesione con lo Yachting Club Anzio asd e la EASTBAY sporting village ampliano i loro servizi e le reciproche forze per garantire a tutti i soci la massima professionalità e confort.
Lo Yachting Club Anzio dispone presso la EASTBAY sporting Village una struttura aperta tutto l’anno con servizi di rimessaggio, docce calde, spogliatoi e salette relax, con un fronte spiaggia perfetto per i mesi invernali.
Una unione che copre a 360° le necessità di tutti i soci. Uscite dalla spiaggia tutto l’anno e con l’ausilio di un gommone nella baia del termico di Anzio.
Lo Yachting Club Anzio asd e la Kitepoint asd si impegnano reciprocamente nello sviluppo di progetti di formazione, cultura ed approfondimento dell’attività Kitesurf, promuovendo il kitesurf a chiunque si voglia avvicinare a questo mondo ed a coloro che già lo praticano.
Sono previsti pacchetti modulari e personalizzati per i tutti i soci che volessero tesserarsi presso le due strutture usufruendo dei servizi messi a disposizione tutto l’anno.
E’ prevista presso il circolo YCA-East Bay la possibilità di accedere alla struttura con pacchetti promozionali e possibilità di poter lasciare la propria attrezzatura presso il loro storage.
Sono previste 2 Entrate Gratis allo YCA-East Bay a scopo promozionale per i soci KP
Presentando la tessera sociale Kitepoint FIV o UISP in corso di validità per il 2015:
https://www.kitepoint.it/wp-content/uploads/2015/04/Diapositiva1.png540720Carlo KPhttps://www.kitepoint.it/wp-content/uploads/2018/08/logo_asd_kitepoint_header-300x51.pngCarlo KP2015-04-22 10:33:082015-04-22 12:56:13ASD Kitepoint e ASD Yachting Club Anzio-East Bay insieme verso obiettivi comuni
L’ Associazione Sportiva Dilettantistica Kitepoint domenica 19 Aprile 2015 ha dato ulteriormente prova della sua missione di promozione del kitesurfing.
Una giornata all’insegna dell’amicizia dove l’instancabile staff Kitepoint non si è limitato solo ad insegnare i contenuti attraverso una didattica mirata all’apprendimento del gesto tecnico-sportivo con gradualità ma come sempre è andato oltre, trasmettendo una passione, valorizzando l’importanza dello spirito gruppo e della condivisone.
Numerosi i partecipanti che a loro volta hanno arricchito la già grande famiglia Kitepoint con il loro entusiasmo.
Il tempo ci ha assistito regalandoci una bella giornata , finita come potete vedere nella gallery in un bagno a mare!
L’estate alla Kitepoint è arrivata in anticipo!
Kitepoint non è solo corsi, kitepoint è uno stile di vita, il Kp style vi contagerà!!
Gasperini, cognome che nel mondo velico mondiale ha la sua risonanza.
Questa volta però non parleremo di Raimondo Gasperini, windsurfista tra i più forti al mondo, inventore di manovre come Air Duck Jybe e Misty Wave.
Questa volta il palcoscenico è tutto per suo figlio, Luca Gasperini 14 anni.
Quando un cognome non mente, quando un cognome già ti indica una via che non devi far altro che seguire.
Luca già windsurfista da quando era veramente un “cucciolo” e capace di manovre freestyle con il windsurf, nell’estate 2013 si è avvicinato piano piano al mondo del kitesurf.
Sottolineo “piano, piano” perché seguire le orme del papà con il windsurf era la direzione naturale, quasi scontata.
Luca è rimasto affascinato dal Kitesurf che gli ha mostrato la via per affrontare il mare con un nuovo spirito ed il papà da grande waterman ha sostenuto la scelta del figlio, felicissimo di condividere con lui ancora tante giornate all’insegna di vento, mare e sport.
Insegnare a ragazzi come Luca è veramente facile: progressi rapidi, bolina raggiunta velocemente e nulla da insegnare su come affrontare il mare.
Per ragazzi così giovani quello serve è più una guida, un riferimento comportamentale; nella ASD Kitepoint Luca ha trovato un ambiente sano, ricco di persone che lo possono aiutare a crescere sia come persona che come atleta .
L’ASD Kitepoint da parte sua è felice di aver trovato un ragazzo speciale ed un giovane atleta possibile rivelazione del kitesurf italiano nel prossimo futuro.
Luca già inizia a provare tricks unhooked, cercando di riprodurre in acqua manovre che domina nel surf e skateboard; è dotato già di un pop consistente, ottima base su cui lavorare per impostare sempre più manovre.
Lo spirito è quello giusto: approfittare di ogni giornata di vento per progredire , senza però dimenticare che la crescita di un atleta va di pari passo con la crescita personale e questo comporta caro Luca l’importanza di rispettare i tuoi impegni scolastici.
Luca è ormai parte del Team Kitepoint -Takoon : utilizza le ali freestyle Skoop 11 e 9 m 2015, la Log 7 m, barra Onyx , tavola Lux 136×42 , trapezio Gamma.
https://www.kitepoint.it/wp-content/uploads/2015/02/10959789_801424339950381_6191825270950683822_n.jpg639960Carlo KPhttps://www.kitepoint.it/wp-content/uploads/2018/08/logo_asd_kitepoint_header-300x51.pngCarlo KP2015-02-09 15:20:002015-02-09 16:27:54Luca Gasperini: il Team Kitepoint-Takoon cresce
Mauro Simonetti, allenatore di 4° livello Europeo della Federazione Ginnastica Italiana, giudice nazionale della sezione maschile, tecnico di Judo 4° Dan e anche Direttore Tecnico dell’associazione sportiva dilettantistica BU-SEN di Nettuno nonché Fiduciario CONI del comune di Nettuno, nei suoi articoli ci chiarisce quali sono i requisiti che deve avere l’allenamento per essere efficace e mirato ad un risultato duraturo nel tempo.
Nei prossimi articoli il Dott. Mauro Simonetti illustrerà l’allenamento adatto alle tre discipline del kitesurf ovvero freestyle, freeride e wave, con particolare attenzione alla preparazione fisica che l’atleta deve conseguire e utili suggerimenti per affrontare in modo adeguato e sicuro l’approccio al kitesurf.
“L’Allenamento Efficace di Mauro Simonetti”
L’allenamento ha una sua efficacia intrinseca? Cioè praticare una qualsiasi attività fisica in forma più o meno organizzata è di per se sinonimo di efficacia? Ciò che stiamo facendo avrà una ricaduta positiva sul nostro stato di salute?
La risposta è NO! Tutti i processi di adattamento psico-fisologici che scaturiscono dal movimento, sono soggetti a leggi precise che rispondono al principio della specificità. A causa di ciò la qualità, e l’organizzazione della nostra attività fisico-sportiva ha la necessità di essere finalizzata, a prescindere dal livello.
Nel tempo gli obiettivi ricercati attraverso lo sport o più in generale in altre forme di movimento sono stati molteplici, a partire dalla performances sportiva a quelli educativi per terminare a quelli salutistici e di ricerca del benessere psicofisico. Per orientarci nel campo della ricerca scientifica applicata allo sport un valido aiuto ci viene fornito dall’ American College of Sport Medicine, che definisce in modo chiaro e sintetico alcuni concetti fondamentali quali:
IL FITNESS : L’insieme delle caratteristiche che gli individui hanno o acquisiscono e che sono in relazione alla capacità di svolgere attività fisica; Department of Health and Human Services (HHS)
Le varie componenti del Fitness sono illustrate nella tabella successiva:
Da qui scaturisce che il concetto di attività fisica viene definito come:
ATTIVITA’ FISICA:Movimento del corpo prodotto dalla contrazione dei muscoli scheletrici e che alza sensibilmente il dispendio energetico;Department of Health and Human Services (HHS)
Mentre l’esercizio allenante:
ESERCIZIO FISICO (ALLENAMENTO): Forma di attività fisica condotta con lo scopo di sviluppare una o più componenti del fitness;
Alla luce di quanto detto occorre individuare e circoscrivere bene gli obiettivi che si vogliono raggiungere, per costruire una tipologia di “efficace”. Il grado di specificità quindi è consequenziale all’obiettivo da raggiungere.
Per l’atleta d’elite il programma per il raggiungimento della performance sarà strutturato ed organizzato con sedute di allenamento multiple (anche tre al giorno), ognuna delle quali costruita per raggiungere finalità diverse. Per chi vuole mantenere soltanto un sufficiente livello di efficienza fisica, tenuto conto delle condizioni di salute di partenza, l’età e il sesso, possono essere sufficienti 2/3 sedute di allenamento settimanale volte al miglioramento delle varie componenti del “fitness” illustrate nella tabella 1.
Il problema della esatta valutazione dell’efficacia dell’esercizio fisico è ben illustrato in un recente articolo della Dott.ssa Gretchen Reynolds pubblicato sul New York Times. Un’attenta ricerca su vasta scala dimostra che non serve un allenamento eccessivo per raggiungere e mantenere uno stato di salute ed efficienza fisica ottimale. Altre indicazioni vengono fornite da una equipe di ricercatori dell’Istituto di Medicina dello Sport di Torino, i quali hanno individuato i seguenti parametri per una attività fisica ottimale rivolta ad adulti in buone condizioni di salute:
Sistematicità – almeno 2/3 sedute di allenamento settimanale della durata di 40/60 minuti
Sviluppo e mantenimento della componente aerobica nel metabolismo dell’esercizio fisico, attraverso una tipologia di lavoro con impegni di tipo cardiovascolare
Esercizi per lo sviluppo della forza nei distretti muscolari del tronco, degli arti inferiori e superiori
Quindi per ottenere il massimo dal nostro impegno fisico, ed essere veramente “efficaci” dovremmo considerare alcuni fattori di fondamentale importanza:
Affidarci ad un esperto della scienza del movimento (come avviene quando consultiamo un medico specialista)
Avere chiari gli obiettivi da raggiungere
Acquisire la consapevolezza che questo impegno è necessariamente legato ad un cambiamento del nostro stile di vita (abitudini alimentari, ciclo veglia sonno ecc.)
Essere pronti al cambiamento!!!
CHI E’ MAURO SIMONETTI? Classe 1961, diplomato a pieni voti presso L’ISEF di Roma, continua la sua formazione professionale con il conseguimento della Laurea Magistrale e del Master di 1° livello presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia ( Corso di Laurea in scienze motorie ) di Roma Tor vergata, entrambe conseguite con ottimi risultati; Nel 2006 partecipa al Corso di Specializzazione in “Progettazione e gestione della ricerca Applicata allo sport” presso la scuola dello sport del Coni.
Guarda il video e scopri cosa i kite tester di Kiteboarder.com dicono della nuovissima Lithium 2014.
Questa volta parliamo della Lithium 2014
l’aquilone è stato testato
e dai test del team Kiteboarding.com il Lithium 2014 viene abilmente definito come uno dei top kite.
per una serie di buone ragioni che voglio provare ad elencare.
Una cosa che è rimasta uguale ai kite degli anni precedenti è la smartbar.
La chiamano smart perché come negli anni precedenti
ha un ampio margine di regolabilità
è possibile modificare rapidamente l’orzo
spingendo il pulsante della barra
unico lato negativo è che si può perdere fluidità nel movimento della parte allungabile
e può rimanere un po dura da muovere in avanti o in dietro,
ma conservata bene nella sacca non dovrebbe sorgere alcun problema.
Questa barra è una 145 centimetri
e gira veramente bene
veramente veloce.
La barra è davvero molto molto confortevole
per niente dura sulle mani
le linee di volo sono tutte uguali,
con colori diversi
la parte superiore della linea del depower presenta due maniglie,
per me personalmente un pò scomode da raggiungere,
davvero bello questo è il chicken loop che hanno usato
è molto bello e semplice, non ha la linea centrale rivestita in plastica,
tutto il chicken loop gira, se vuoi spinnin o unspinnin
davvero un bell sistema molto facile da usare.
Parliamo del tipo di cambiamento
che si può vedere nel Lithium 2014.
Il kite presenta cuciture e canopy rinforzato questa è una buona idea e il kite comunque mantiene sry fare, stretching straordinari,
e tutto il resto quindi penso che sia una grande cosa,
sicuramente è buono il rinforzo sugli struts.
Molto molto progressiva è la pressione sulla barra che da una sensazione davvero cool. Una cosa davvero nuova che sta facendo gola a tutti gli altri produttori di kite e che qui vedrete è il sistema di briglie, che cambia l’angolo di incidenza del kite
ma permette ancora di avere un buon controllo,
ma bisogna tenere pulite le briglie dalla sabbia. Il sistema di pompaggio è un sistema one pump che funziona molto bene lo stesso sistema che hanno usato gli ultimi due anni tutte le case con morsetti di chiusura
e tutto il resto.
Anche la trailing edge è stata rinforzata
con doppio strato di dacnon
a doppio strato, perché proprio qui si trova il punto debole del kite.
Tutti questi piccoli rinforzi fanno aggiungere peso al kite
in confronto alle dimensioni dell’aquilone
è un po più pesante rispetto ad alcuni altri kite
ma non avrete questa sensazione con il Lithium
che è davvero molto veloce.
Questo kite all around è uno di quelli che
insieme a Slingshot e Cabrinha
sono kite di punta, davvero dei grandi kite, che rimarranno con voi per un lungo periodo di tempo,
si può iniziare su uno di questi kite crescere e fare progressi.
Airush ha fatto molti cambiamenti per il borsone
è un ritorno veramente pulito,
borsone che si trasforma in zaino,
le cinghie sono rimovibili
si può ingrandire a seconda delle dimensioni e delle necessità
se si deve viaggiare si può risparmiare in peso e dimensioni.
Il Lithium 2014 è uno tra i grandi all around,
lo abbiamo testato
siamo sicuri che vi darà un feedback positivo.